Come dichiarare i redditi provenienti da Airbnb (2025)

Gestire un’attività di affitti brevi su Airbnb può essere un’ottima opportunità per guadagnare, ma è fondamentale essere a conoscenza delle normative fiscali italiane per evitare multe e problemi con l’Agenzia delle Entrate.

In questo articolo, abbiamo raccolto le informazioni essenziali da conoscere per capire come dichiarare i redditi derivanti da Airbnb in Italia, rispondendo alle domande più frequenti e quali tasse sono applicabili e le opzioni fiscali disponibili per i redditi Airbnb.

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Dichiarazione redditi Airbnb: le basi

Quando affitti una proprietà su Airbnb, i guadagni che ottieni sono considerati reddito e, come tale, devono essere dichiarati nella tua dichiarazione dei redditi annuale.

È importante sottolineare che le tasse si calcolano sul lordo del guadagno, ovvero l’importo totale che hai ricevuto dai tuoi ospiti, senza sottrarre eventuali spese (almeno per quanto riguarda l’imposizione fiscale).

Come si dichiarano i redditi da Airbnb in Italia?

Per dichiarare correttamente i redditi Airbnb in Italia, è necessario seguire alcuni passaggi chiave.

1. Scegliere il regime fiscale più adatto

In Italia, gli host di Airbnb hanno due opzioni principali per quanto riguarda il regime fiscale da scegliere, il regime ordinario IRPEF o la cedolare secca. Vediamo quali sono le differenze principali tra questi due regimi.

Regime ordinario IRPEF

In generale, vi sono due modi di gestire la questione tasse. Se, ad esempio, il reddito  Airbnb si abbina a un lavoro dipendente, i due redditi potrebbero essere sommati e tassati con un’aliquota probabilmente oscillante tra il 23% e il 43%. Si parla qui di regime ordinario IRPEF. Se deciderai di utilizzare questo regime, avrai il vantaggio di poter applicare delle detrazioni per i costi di ristrutturazione della casa o per i costi di gestione di Airbnb. L’aiuto di un commercialista o di un patronato ti permetterà di capire dove inserire il reddito proveniente dall’affitto di una proprietà all’interno della tua dichiarazione dei redditi.

Cedolare secca

Si può anche scegliere di usufruire di un regime fiscale alternativo all’IRPEF. Riservato al reddito proveniente da affitti e quindi anche ai redditi derivanti da Airbnb, questo è chiamato cedolare secca ed è riservato solo a chi esercita l’attività di affitto in modo non professionale e solo in qualità di persona fisica (non di persona giuridica, ovvero come società o gestore di strutture ricettive). In questo caso, però, non sarà possibile portare in detrazione alcuna spesa relativa all’attività. Tanto per fare un esempio, l’acquisto di un nuovo computer o di un software gestione casa vacanze non potrebbero essere conteggiati per le detrazioni. La cedolare secca applica un’aliquota fissa del 21% al solo reddito relativo agli affitti. (Per approfondimenti sulla cedolare secca e la nuova normativa, puoi rivedere il nostro webinar qui).

👉 A partire dal 1 gennaio 2024, l’aliquota della cedolare secca per gli affitti turistici varia dal 21% al 26%, a seconda del numero di immobili in possesso e affittati. L’aliquota al 26% si applica se si gestiscono più di 2 immobili, con un limite massimo di 4 immobili, per periodi di soggiorno inferiori ai 30 giorni. Tuttavia, sarà possibile applicare l’aliquota del 21% su uno degli immobili, a scelta dell’host.

2. Raccogliere i dati sui guadagni provenienti da Airbnb

Ricorda che è tuo dovere fare la dichiarazione delle tasse dei redditi provenienti da Airbnb, la piattaforma non lo fa per te.

A questo punto, per la dichiarazione redditi Airbnb dovrai raccogliere i dati sui guadagni e generare il report. Accedi al tuo account Airbnb e vai alla sezione “scrivania dei guadagni”. Qui troverai un report dettagliato di tutte le transazioni e i guadagni lordi ottenuti nell’anno precedente relativi ai tuoi annunci. Potrai filtrare le informazioni per data, mese e anno. Questo è un passaggio fondamentale per avere una visione chiara dei tuoi incassi e per preparare la dichiarazione dei redditi in quanto ci saranno sia i redditi al netto che al lordo.

Il report ottenuto con il guadagno lordo dovrai consegnarlo al tuo commercialista per la dichiarazione.

Nota bene che questo riepilogo su Airbnb mostra gli importi calcolati con eventuali tassi di cambio se hai ricevuto pagamenti in diverse valute.

3. Compilare la dichiarazione dei redditi

Nella tua dichiarazione dei redditi annuale, dovrai inserire i guadagni provenienti da Airbnb. Se hai scelto la cedolare secca, dovrai compilare il modulo specifico per questa opzione, mentre se hai optato per il regime IRPEF, dovrai riportare il reddito da affitto nella sezione dei redditi diversi. Per questo passaggio ti consigliamo vivamente di rivolgerti al tuo commercialista o consulente fiscale che saprà consigliarti in base alla tua situazione specifica.

4. Verificare la corretta applicazione della ritenuta

Se sei un host non professionista, Airbnb trattiene automaticamente il 21% sui guadagni lordi relativi ai soggiorni brevi (fino a 30 giorni). È essenziale che tu verifichi che tale ritenuta sia stata applicata correttamente. In caso contrario, sarà necessario rettificare la dichiarazione.

Cosa fare se non sono un professionista Airbnb?

Gli host che non sono professionisti, ovvero coloro che non svolgono l’attività di affitto come lavoro principale o non gestiscono più di una proprietà, possono beneficiare della cedolare secca al 21%. Questa è l’opzione fiscale più semplice per chi non vuole entrare nel regime IRPEF ordinario. In questo caso, Airbnb applica direttamente la ritenuta del 21% sui guadagni lordi e fornisce la certificazione unica, che dovrai inserire nella tua dichiarazione dei redditi annuale.

Come dichiarare i redditi da Airbnb con il regime IRPEF?

Se sei un host professionista o se hai scelto di non optare per la cedolare secca, dovrai dichiarare i guadagni da Airbnb nel quadro dei redditi diversi della tua dichiarazione dei redditi. In questo caso, l’importo sarà tassato secondo gli scaglioni IRPEF previsti dalla legge.

È importante ricordare che in questa modalità puoi includere eventuali deduzioni, come quelle per le spese di manutenzione, che ridurranno l’imponibile fiscale.

Airbnb: la certificazione unica per gli host

Un altro elemento fondamentale da tenere a mente è la certificazione unica Airbnb. Questa viene emessa dalla piattaforma ogni anno per gli host non professionisti. La certificazione mostra l’importo lordo guadagnato nell’anno di riferimento e l’importo già trattenuto da Airbnb come ritenuta d’acconto. Scaricala nel mese di marzo, perché sarà un documento indispensabile per completare correttamente la tua dichiarazione dei redditi.

In breve: la certificazione unica Airbnb ti viene fornita direttamente da Airbnb e deve essere scaricata dal tuo account nel mese di marzo dell’anno successivo.

Consultare un commercialista: un passo fondamentale

Se hai dubbi su come dichiarare i redditi Airbnb o se la tua situazione fiscale è complessa, è sempre consigliato consultare un commercialista. Un esperto potrà aiutarti a scegliere il regime fiscale più adatto, a compilare correttamente la dichiarazione e a sfruttare eventuali deduzioni fiscali che potrebbero ridurre l’importo delle tasse da pagare. Inoltre, ti aiuterà a evitare errori e a rispettare tutte le normative vigenti.

Conclusioni

Dichiarare i redditi da Airbnb in Italia non è complicato, ma richiede attenzione e precisione. È fondamentale scegliere il giusto regime fiscale, raccogliere tutti i dati necessari dai tuoi guadagni su Airbnb, e assicurarti che la ritenuta venga applicata correttamente. Infine, non dimenticare di scaricare la certificazione unica e di consultare un commercialista per una gestione ottimale della tua attività di host.

Con questi passaggi, sarai pronto a dichiarare correttamente i tuoi guadagni derivanti da Airbnb, rispettando le normative fiscali e riducendo al minimo il rischio di incorrere in sanzioni.

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