Fatturazione elettronica per case vacanza

Fattura elettronica per Airbnb, B&B e casa vacanze: come funziona?

Con la nuova Legge di Bilancio approvata nel 2008, è stato introdotto l’obbligo, a partire dal 1 gennaio 2019, della fatturazione elettronica tra soggetti privati, siano esse persone fisiche o giuridiche.

Questa svolta in senso digitale, già operativa nel settore della Pubblica Amministrazione dal 2014, prevede un formato tutto nuovo per le fatture: niente più carta, bensì dati elettronici in formato XML (eXtensible Markup Language) direttamente trasmissibili a commercialista e clienti.

In molti, soprattutto quelli che hanno scarse competenze informatiche, si sono sentiti intimoriti da questa novità. Ma non c’è da preoccuparsi, con questa piccola guida vedremo le caratteristiche principali di una fattura elettronica airbnb o casa vacanze e i passi da compiere. Fermo restando che rivolgersi ad un professionista esperto in contabilità rimane la migliore scelta in caso di dubbi.


Cos’è la fattura elettronica per case vacanza?

Airbnb fattura elettronica: si tratta di un documento digitale contenente le informazioni della fattura e del mittente e che ha lo stesso valore di una fattura cartacea. La fattura elettronica per casa vacanza è un documento digitale che include i contenuti e i dati del mittente in modo sicuro, evitando la necessità di stampare il documento.

Fattura elettronica per bed and breakfast

Il modello tradizionale di fattura per case vacanza prevedeva una compilazione relativamente “libera” da parte dei fornitori, nel nostro caso i proprietari, e la successiva consegna o spedizione al cliente (ospite) in formato cartaceo, oppure per email. Era previsto, inoltre, l’obbligo di conservazione del documento per dieci anni.

Con la fatturazione elettronica entra in gioco una procedura standardizzata, resa possibile da un apposito sistema dell’Agenzia delle Entrate: il Sistema di Interscambio (SdI). Questo effettua i controlli sul documento e, non appena tali controlli sono superati, consegna la fattura al destinatario in base all’indirizzo telematico (ovvero un Codice Destinatario o indirizzo PEC) specificato sulla fattura. Anche in questo caso, comunque, la fattura va conservata in modo digitale per 10 anni.

Fatturazione elettronica case vacanza: i vantaggi

Al pari di ogni trasformazione digitale, anche quella della fatturazione elettronica per le case vacanze ha lo scopo di facilitare e snellire l’intero processo, ma anche di garantire maggiori controlli e sicurezza.

Fattura elettronica per Airbnb

I principali vantaggi hanno a che fare sicuramente con il risparmio dal punto di vista economico ma anche di tempo, dato che non ci sarà più bisogno di stampare e spedire i documenti. Grazie all’automatizzazione, non avrai più dubbi riguardo l’avvenuta ricezione e anche il tuo commercialista avrà visibilità delle fatture in uscita e in entrata senza che tu debba ricordarti di inviargliele.

L’emissione automatica, inoltre, riduce la possibilità di errori o perdite del documento.

E, dulcis in fundo, riducendo l’utilizzo di carta e materiali per stampare, farai una buona azione anche nei confronti dell’ambiente.

Chi ha l’obbligo della fatturazione elettronica?

Chi riguarda l’obbligo di emettere fatture elettroniche? A partire dal 1° gennaio 2019 l’obbligo di emettere fattura elettronica – già in vigore dal 2014 per le operazioni che vedono coinvolta la Pubblica amministrazione – si è esteso alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi tra soggetti privati (professionisti, partita IVA e consumatori finali) residenti sul territorio italiano. Ma, sebbene questa sia la regola generale, non mancano le eccezioni.

Chi è esente dall’obbligo della fattura elettronica?

Le eccezioni all’utilizzo della fatturazione elettronica esistono, e in particolare riguardano:

  • I soggetti che applicano il regime forfettario
  • I soggetti che applicano il regime agevolato o di vantaggio (cosiddetto dei minimi)
  • I soggetti che cedono beni/prestano servizi a un cliente finale non residente in Italia.

Per quanto riguarda la fattura elettronica airbnb o casa vacanza, visto che nel settore degli affitti brevi vale l’esonero per coloro che aderiscono al regime forfettario o al regime dei minimi, sono compresi anche i proprietari di strutture ricettive che svolgono la propria attività in forma non imprenditoriale e il cui reddito non superi i 5000 Euro annui.

Obbligo della fatturazione elettronica per case vacanza

Alla luce di quanto detto in precedenza, inoltre, i proprietari di B&B, case vacanza e affittacamere non sono obbligati ad emettere fattura elettronica nei confronti di ospiti residenti al di fuori del suolo nazionale.

Anche il colosso del settore, Airbnb, in quanto impresa estera, al momento è esentata dall’obbligo di fatturazione elettronica, e così gli host sono esentati dalla ricezione di fattura elettronica da parte di Airbnb. Ad ogni modo, non è difficile immaginare che il Legislatore si stia già organizzando affinché anch’essa rientri in qualche modo tra le entità soggette alle nuove norme.

È importante ricordare che l’esenzione riguarda solo l’obbligo di emissione della fattura elettronica, ma non la ricezione. Vale a dire che, i soggetti qui sopra dovranno comunque rendersi disponibili a ricevere fatture elettroniche, qualora ne fossero destinatari. Inoltre, viene stimato che in breve tempo anche chi non è soggetto all’obbligo di fatturazione elettronica vi si adeguerà, proprio perché lo Stato punta ad una standardizzazione massiva.

Quali sono i costi della fattura elettronica?

L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione – della PA prima e dei privati dopo – il software fatture elettroniche chiamato SdI, Sistema di Interscambio, che può essere utilizzato gratuitamente da tutti gli aventi diritto.

Costi della fatturazione elettronica per Airbnb

Altrimenti, i programmi di fatturazione elettronica sul mercato si sprecano, e vanno da circa 25 Euro l’anno fino a 120. L’uso di un programma in modo autonomo porta a spendere da 1 a 2 Euro/fattura.  Chiaramente, se non hai voglia di studiare come funziona, puoi affidarti al commercialista, figura di intermediario a cui l’Agenzia delle Entrate ha affidato la delega per l’utilizzo della fattura elettronica e del cassetto fiscale per conto dei clienti. Ma, in questo caso, il costo per fattura può salire anche a 5 Euro.

Si tratta di un costo che ti consigliamo di considerare soprattutto se fai molte fatture, perché può tradursi in uno di quei costi sommersi che andrebbero messi in ogni business plan fatto bene.

Come si compila la fattura elettronica?

Cosa dovrai fare, dunque, per emettere correttamente una fattura elettronica Airbnb o casa vacanze che segua le nuove norme?

  • Per prima cosa dovrai generare un file in formato XML con un software specifico attraverso computer, smartphone o tablet.
  • Dovrai poi apporre la tua firma digitale al documento, necessaria per attestare l’identità di chi emette la fattura, ma anche l’integrità del suo contenuto. (Attenzione: se non ce l’hai ancora, ti consigliamo di acquistare quanto prima la firma digitale, tanto ti servirà sempre di più, da ora in avanti!)
  • Il passo successivo è l’invio del documento allo SdI. Puoi farlo tu direttamente o tramite un intermediario, attraverso il servizio online “Fatture e Corrispettivi”, l’app Fatturae, oppure via PEC allegando il file XML all’indirizzo sdi01@pec.fatturapa.it.
  • Accertati, infine, di ricevere la conferma di ricezione e accettazione dallo SdI.

Cos’è il codice Destinatario?

Il Codice Destinatario è un codice identificativo formato da sette caratteri, diverso e unico per ogni partita IVA, ed è il mezzo attraverso cui il sistema SdI identifica il cliente e fa in modo che gli venga recapitato il documento elettronico: si tratta, in effetti, di un indirizzo telematico proprio come un indirizzo di posta certificato (PEC). Nel caso in cui il canale di ricezione del cliente sia pieno, riceverai un messaggio che è impossibile consegnarla e la copia originale di fattura elettronica airbnb  verrà messa a disposizione del cliente nel cassetto fiscale o sulla piattaforma ‘Fatture e corrispettivi’.

Come fare la fattura elettronica per case vacanza

Al momento di generare la fattura troverai un apposito campo in cui inserirlo. L’altro sistema per recapitare la fattura al tuo cliente, altrimenti, è indicandone l’indirizzo PEC. La PEC, come si sa, non è un normale indirizzo di posta elettronica ma una posta elettronica certificata che viene usata per le comunicazioni ufficiali. Come nel caso del canale di ricezione col codice destinatario, se la casella PEC del tuo cliente fosse piena  riceverai una notifica di impossibilità di consegna e la copia originale della fattura verrà resa disponibile nel cassetto fiscale o sulla piattaforma ‘Fatture e corrispettivi’ del tuo cliente.

Conclusioni

Come per qualsiasi altra “novità” introdotta dallo Stato, dopo le lamentele iniziali tutti quanti si sono resi conto che, alla fine, la fatturazione digitale non è certo un problema. Per chi non vuole informarsi c’è sempre l’opzione commercialista, naturalmente, ma vi sono una serie di provider online che con pochi euro l’anno garantiscono l’emissione e la conservazione delle fatture elettroniche senza difficoltà.

Si tratta semplicemente di una nuova abitudine che, in breve, ti renderà più semplici anche gli automatismi dell’emissione della fattura al momento della partenza degli ospiti… sempre che tu rientri in quelli che devono farla, la fattura elettronica!

Cosa ne pensi di questa trasformazione digitale, in qualità di proprietario di una casa vacanze? Ma soprattutto, come te la stai cavando? Raccontaci la tua esperienza!


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