La svolta social di TripAdvisor: vantaggi o rischio esclusione per i proprietari?

È di circa un mese fa la notizia che la più grande piattaforma dedicata ai consigli in tema hospitalty, food & travel ha deciso di dare una svolta al suo modo di interagire con il pubblico.


Durante lo Skift Global Forum di New York, a fine settembre, il CEO Steve Kaufer, ha dichiarato che la nuova strategia mira a rispondere a delle domande ben precise: “In che modo possiamo creare una solida base affinché il viaggiatore si senta davvero soddisfatto in ogni fase del suo viaggio? Come possiamo portare il successo e l’influenza di Tripadvisor ad un livello superiore e garantire che una determinata raccomandazione sia rilevante per l’utente?”

Ma non solo. Alla base di una strategia di questo tipo sembra esserci anche l’esigenza di far fronte ai danni causati nel tempo da recensioni (o addirittura pacchetti di recensioni) false o non verificate che hanno danneggiato tanto le strutture ricettive, quanto TripAdvidor stessa.

L’ambizione, come l’azienda stessa ha dichiarato, è quella di diventare il sito di viaggi di riferimento per pianificare, appunto, il viaggio perfetto. E per farlo, a partire dalla fine del 2018, si trasformerà in una vera e propria community fatta di amici, brand, influencer, editori di viaggi e non solo: sarà lo scrigno in cui ognuno di noi potrà custodire (e scegliere o meno di condividere) le proprie preferenze in tema di viaggi e costruire il viaggio perfetto.

Come funzionerà

Al momento questa nuova “veste” della piattaforma si trova ancora in fase di test, ma dalle notizie che conosciamo sembra proprio che l’interfaccia prenderà le sembianze di un feed come potrebbe essere quello di Facebook.

Accedendo tramite il login, dunque, e digitando la località in cui si intende viaggiare, l’utente si troverà di fronte ad una vera e propria personalizzazione delle informazioni. Vedrà infatti, recensioni, esperienze e raccomandazioni della sua cerchia di contatti o di chi ha scelto di seguire (amici, influencer, brand, esperti del settore), potendo avere un’idea subito più chiara di cosa e dove prenotare. E soprattutto potrà fare affidamento sul “giudizio” di un insieme di persone o marchi del cui giudizio si fida.

Inoltre gli utenti potranno essi stessi creare dei contenuti sotto forma di articoli, foto, video, dando vita a delle piccole o grandi guide o a delle semplici checklists di luoghi e attività imperdibili, decidendo, infine, se condividerli con la propria community o mantenerli come contenuto privato.

Dal punto dei vista dei proprietari

Di sicuro una tale personalizzazione, che spinge l’utente ad andare “dritto al sodo”, ridurrà i tempi che intercorrono tra la fase di ricerca e la prenotazione, perché non ci sarà bisogno di  scandagliare decine di recensioni cercando di capire se siano o meno reali, o di dover contestualizzare ogni singolo caso.

A questo punto “fare le cose per bene” diventa davvero fondamentale per i proprietari di case vacanze. Ancora una volta la cura della propria reputazione, tanto nell’immagine come nei servizi, è fondamentale per ottenere credibilità e consolidare il proprio business.

Se da una parte è indubbia la difficoltà di entrare in questa sorta di cerchie o nicchie e competere con grandi alberghi o boutique hotel (che tanto piacciono agli influencer), dall’altra una certa reputazione e considerazione da parte di brand ed editori attivi nel settore turistico, potrebbe diventare l’asso della manica di molti proprietari di case vacanze.  Basti pensare che nel solo 2017 la piattaforma ha influenzato circa il 10.3% della spesa turistica globale (ben $546 miliardi), durante il processo decisionale dei viaggiatori. Uno studio invece di comScore ha inoltre rivelato che, nel 2018, il 74% dei viaggiatori ha utilizzato TripAdvisor quando stava prenotando una struttura turistica.

Qualche consiglio

TripAdvisor ha dichiarato che al momento, alla versione beta della nuova piattaforma e della sua app, hanno già aderito oltre 500 tra brand legati al mondo del viaggio (Go Pro), testate dedicate e travel bloggers (National Geographic), influencers del settore, writers che stanno già creando i futuri contenuti per i viaggiatori di tutto il mondo. Il lancio ufficiale, infatti, avverrà contemporaneamente il tutte le lingue e rispettivi Paesi in cui la compagnia opera.

Questi fattori dovranno far scattare in tutti i proprietari e amministratori di proprietà un campanello d’allarme: partnership, collaborazioni, cross-promotions, link building, saranno gli strumenti con cui costruire un efficace biglietto da visita.

Anche avere un buon posizionamento del proprio sito web tra i risultati di ricerca di Google, e dunque una buona strategia di SEO, avrà un ruolo importante perché, come sempre, permetterà di essere trovati più facilmente. E per concludere, i social media: promuovere efficacemente la propria attività su Instagram e Facebook sembra ancor più inevitabile in questo vista la grande importanza accordata da TripAdvisor ai social influencer.

In conclusione, forse, la svolta di TripAdvisor richiederà un po’ di lavoro in più!

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