Report Lodgify 2023: un’estate positiva per le strutture ricettive

I punti salienti del report:

  • Durante l’estate del 2023, il tasso di occupazione delle strutture extralberghiere prevede un +4% in più rispetto al 2022, testimoniando una vivace ripresa nel settore del turismo.
  • Booking.com si conferma come la piattaforma di prenotazioni online preferita, giocando un ruolo chiave nel sostenere la domanda e l’afflusso di clienti alle strutture ricettive extralberghiere.
  • Le tariffe medie per notte continuano a crescere sia per le prenotazioni tramite piattaforme online che per le prenotazioni dirette, sottolineando un aumento generale del valore delle strutture.
  • La tendenza di prenotazioni anticipate è in crescita, con sempre più viaggiatori che scelgono di prenotare i loro soggiorni con ampio anticipo per garantirsi le migliori offerte e disponibilità.
  • Per i soggiorni di lunga durata prevale l’opzione economica, mentre per soggiorni più brevi, i clienti tendono a optare per lusso e comfort, cercando esperienze di alto livello e servizi esclusivi.


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Negli ultimi tre anni, il settore delle strutture ricettive extralberghiere sta vivendo una costante ripresa, superando le sfide della pandemia. Per questo motivo, l’investimento in case vacanze aumenta anno dopo anno e ormai in Italia sono presenti più di 200mila strutture extralberghiere che offrono, nel complesso, oltre 5,1 milioni di posti letto (Fonte: Istat).

Da Lodgify, abbiamo raccolto i dati su più di 100 mila prenotazioni, per rispondere alle fatidiche domande che possono aiutare a stabilire una strategia di business vincente per la tua casa vacanze, un piano a lungo termine che trovi il giusto equilibrio tra la presenza sulle piattaforme online e le prenotazioni dirette.

Previsioni promettenti: picco estivo del tasso di occupazione

Dopo un periodo di sfide senza precedenti, il settore delle strutture ricettive extralberghiere in Italia sta affrontando un’ottima ripresa durante l’estate del 2023. I numeri registrati fin dall’inizio dell’anno sono un segno positivo di una rinascita del turismo e dell’accoglienza, suggerendo una stagione estiva promettente per tutte le tipologie di strutture ricettive extralberghiere coinvolte.

Nel 2021, durante i mesi di luglio, agosto e settembre, tradizionalmente sinonimo di alta stagione turistica nel nostro paese, il tasso di occupazione ha toccato il 60%. Questo è stato un incoraggiante punto di partenza, che ha gettato le basi per una crescita ancora maggiore.

Nel 2022, abbiamo assistito a un ulteriore aumento del tasso di occupazione, con una media estiva che ha raggiunto il 61%. Questo incremento del 1% rispetto all’anno precedente ha indicato una costante ripresa nel settore delle strutture ricettive extralberghiere.

I numeri del 2023 sono ancora più entusiasmanti. Le previsioni suggeriscono un notevole incremento del 4,2% nel tasso di occupazione rispetto all’anno precedente, con una proiezione massima nel mese di agosto che sfiora il 71%. Questo risultato dimostra la riconquistata fiducia dei viaggiatori e l’interesse crescente verso le sistemazioni extralberghiere in Italia. Si tratta di un risultato certamente significativo, specialmente considerando il difficile contesto economico in cui ci troviamo.

Booking.com si conferma la principale fonte di prenotazioni

Dall’analisi dei dati raccolti nella prima metà del 2023 emerge una tendenza evidente: Booking.com si conferma la principale fonte di prenotazione per le strutture ricettive extralberghiere in Italia. I numeri indicano un aumento costante dell’utilizzo di questa piattaforma rispetto agli anni precedenti, garantendo agli operatori del settore una maggiore visibilità e un flusso continuo di prenotazioni.

Nel periodo tra gennaio e giugno del 2023, Booking.com ha rappresentato oltre il 51% delle prenotazioni effettuate, segnando una notevole crescita rispetto al 47% del 2022 e al 37% del 2021, durante la prima fase di ripresa post pandemia. Questa costante ascesa conferma la fiducia dei viaggiatori nella piattaforma e il suo ruolo centrale nel facilitare il processo di prenotazione per gli alloggi extralberghieri in Italia.

Al secondo posto tra le principali fonti di prenotazione, troviamo le prenotazioni dirette, che hanno costituito il 28% delle prenotazioni nel primo semestre del 2023. Nel 2022, le prenotazioni dirette rappresentavano il 35% del totale, mentre nel 2021, durante il primo periodo di ripresa post pandemia, avevano raggiunto il 49%. Nonostante il leggero calo rispetto al primo periodo post pandemia, le prenotazioni dirette continuano a giocare un ruolo significativo nell’interazione diretta tra le strutture e i loro ospiti, consentendo una maggiore flessibilità e personalizzazione delle offerte.

Le restanti piattaforme di prenotazioni online, con Airbnb in prima fila, hanno contribuito complessivamente al 14% delle prenotazioni nel 2021, al 18% nel 2022 e al 20% nel primo semestre del 2023. Questi dati sottolineano l’importanza di mantenere una presenza su diverse piattaforme di prenotazione per raggiungere un pubblico più ampio e diversificato di viaggiatori.

Ma qual è il tasso di occupazione se si è presenti su più canali?

Un’analisi dettagliata del tasso di occupazione nelle strutture ricettive extralberghiere in Italia ha rivelato un interessante andamento tra quelle presenti su più piattaforme di prenotazione rispetto a quelle che operano su un singolo canale.

I dati raccolti nei primi 6 mesi del 2023 hanno mostrato un tasso di occupazione del 45% per le strutture presenti su una sola piattaforma, mentre il 44% è stato attribuito alle strutture che hanno deciso di sfruttare più siti di prenotazione online.

Il confronto con l’anno precedente rivela una differenza del 2% nel tasso di occupazione tra queste due categorie. Nel 2022, le strutture presenti su un’unica piattaforma hanno raggiunto un tasso di occupazione del 48%, mentre le strutture presenti su più siti di prenotazione online hanno registrato un tasso del 47%.

Questi dati mettono in evidenza l’importanza di adottare una strategia equilibrata, che comprenda sia la presenza su piattaforme di alto profilo come Booking.com, sia l’investimento nella creazione del proprio sito web per aumentare le prenotazioni dirette.

Previsioni ADR, cosa dobbiamo aspettarci dalla seconda metà del 2023?

Con i numeri alla mano, ormai ne abbiamo la certezza, la tariffa media giornaliera (ADR – Average Daily Rate) è in costante aumento anno dopo anno, ma anche mese dopo mese nel 2023.

Nel periodo dal 2021 al 2022, l’ADR ha mostrato un notevole aumento del 24%, passando da 122€ a 152€ per notte. Le prospettive future per il 2023 confermano questa crescita inarrestabile, con previsioni che indicano ulteriori incrementi dell’ADR. Si prevede un aumento stimato del 7%, portando il prezzo medio per notte a 164€.

Il trend in crescita dell’ADR è un’opportunità per le strutture ricettive di massimizzare i profitti, ma è essenziale mantenere un occhio attento sulle dinamiche del mercato, mantenendo i prezzi competitivi e offrendo un’esperienza di valore agli ospiti. Tutto ciò potrà contribuire a consolidare la posizione della tua struttura sul mercato ma anche a generare una clientela fedele, cosa non da poco considerando il periodo di rincari che stiamo vivendo.

OTA e prenotazioni dirette: quanto costa una notte in base al canale di prenotazione?

L’analisi dell’ADR (Average Daily Rate) in base alla fonte di prenotazione, tra siti web di prenotazione diretta e siti online di prenotazione, rivela una serie di variazioni significative sia nel 2022 che nel 2023. Particolarmente interessante è l’andamento delle prenotazioni tramite siti online di prenotazione (OTA), come Booking.com, Airbnb, Expedia e Vrbo, dove il tasso di crescita dell’ADR è stato costante nel corso del tempo.

Nel primo trimestre del 2022, l’ADR tramite OTA era di 114€, ma nel primo trimestre del 2023 è stata registrata una notevole accelerazione con un aumento più del 9%, portando la tariffa media a 125€ per notte. Un trend altrettanto significativo si è riscontrato nei mesi successivi, con incrementi dell’1% nei mesi di aprile, maggio e giugno del 2023, portando l’ADR a 163€ rispetto ai 160€ del 2022.

Anche per le prenotazioni dirette tramite siti web ufficiali delle strutture, l’ADR ha sperimentato un notevole incremento nel periodo considerato. Nel primo trimestre del 2022, l’ADR per queste prenotazioni era di 121€, mentre nel 2023 per gli stessi mesi è stato registrato un aumento del 6%, raggiungendo i 129€ per notte. La tendenza positiva ha proseguito nel secondo trimestre del 2023, dove l’ADR per le prenotazioni dirette ha raggiunto i 193€, registrando un significativo aumento più del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Questi dati dimostrano chiaramente un trend di crescita sostenuta per entrambe le fonti di prenotazione, segnalando un interesse crescente da parte dei viaggiatori per le strutture ricettive extralberghiere in Italia. Nonostante l’aumento dei costi a causa dell’inflazione, questo fenomeno sembra non aver impedito al tasso di occupazione di mantenere la sua solidità, lasciando presagire un’eccezionale stagione estiva e prospettive promettenti per il settore.

Trend di prenotazione anticipata

Nel corso degli ultimi anni, si è registrato un significativo calo nella percentuale di prenotazioni effettuate con meno di 21 giorni di anticipo. Nel 2021, il 54% delle prenotazioni si è verificato con un breve preavviso, ma tale percentuale è diminuita al 47% nel 2022 e ancora di più nei primi 6 mesi del 2023, scendendo al 36%.

D’altra parte, le prenotazioni effettuate con oltre 90 giorni di anticipo sono rimaste relativamente stabili nel tempo. Nel 2021 e nel 2022, il 22% delle prenotazioni sono state fatte con un ampio preavviso, mentre nei primi 6 mesi del 2023, questa percentuale è aumentata al 29%.

Questi dati mettono in luce l’importanza per le strutture ricettive di adottare strategie di prenotazione e gestione delle tariffe flessibili, in grado di rispondere alle diverse esigenze dei clienti.

I dati riferiti al 2022 hanno rivelato una differenza significativa nella durata media del soggiorno a seconda della finestra di prenotazione. Coloro che hanno prenotato con meno di 20 giorni di anticipo hanno registrato una permanenza media di 2.4 giorni, mentre chi ha prenotato con più di 90 giorni di anticipo ha optato per soggiorni con una durata media di 5.5 giorni. Questi dati indicano una chiara tendenza: la durata del soggiorno aumenta proporzionalmente al tempo di prenotazione anticipata. Le prenotazioni effettuate con largo anticipo sembrano essere associate a soggiorni più lunghi e pianificati, mentre le prenotazioni last-minute tendono a essere più brevi e “improvvisate.”

L’analisi ha rivelato ulteriori dettagli interessanti. Le prenotazioni effettuate con 30 giorni di anticipo hanno riguardato soggiorni di media di 3 notti, mentre chi ha prenotato con 90 giorni di anticipo ha optato per soggiorni di media di 4 notti. Questi dati sottolineano l’importanza di una pianificazione adeguata per i viaggiatori che desiderano soggiorni di durata superiore.

Nel corso dei primi tre mesi del 2023, il trend si è mantenuto costante. Il 36% dei viaggiatori che hanno prenotato con un anticipo fino a 21 giorni hanno scelto soggiorni di media di 2 giorni, mentre il 29% che ha prenotato con un anticipo di oltre 90 giorni ha optato per soggiorni di media di 4.7 notti, confermando la continuità delle tendenze rilevate nel 2022.

Prevale l’opzione economica per soggiorni più lunghi, il lusso solo per soggiorni più brevi

L’analisi dei dati del 2022 riguardanti la durata del soggiorno in relazione alla fascia di prezzo evidenzia interessanti tendenze. Nel caso in questione, le categorie vengono definite nel seguente modo: fascia economica, budget, media, lusso e upscale (alto livello).

Per i soggiorni fino a 3 notti, la categoria media è la preferita, rappresentando il 38% delle prenotazioni, seguita dalla categoria economica al 21%. La categoria luxury e la fascia budget si equivalgono al 15%, mentre la categoria upscale rappresenta solamente il 10% delle prenotazioni.

Nei soggiorni dai 4 a 7 notti, la categoria media mantiene la sua popolarità al 36%, seguita dalla categoria luxury al 19% e dalla categoria economica al 14%. La fascia di categoria budget e la categoria upscale sono entrambe al 10%.

Per i soggiorni di più di 8 notti, la categoria media rimane predominante al 32%, seguita dalla categoria economica al 21%. La categoria luxury rappresenta il 12%, mentre la fascia di categoria budget raggiunge il 23%. La categoria upscale è al 12%.

Si osserva che l’opzione economica è preferita per soggiorni più lunghi oltre 8 giorni, mentre il lusso è maggiormente richiesto per soggiorni più brevi. La categoria media rimane una scelta comune in tutte e tre le fasce di durata del soggiorno, bilanciando comfort e convenienza per i viaggiatori.

Nel corso del 2023, osserviamo una tendenza simile a quella dell’anno precedente per quanto riguarda la durata del soggiorno in base alla fascia di prezzo.

Nei soggiorni fino a 3 notti, la categoria media continua a essere la più scelta, rappresentando il 35% delle prenotazioni. Seguono la categoria luxury al 21% e la fascia di categoria budget al 17%. La categoria economica e la categoria upscale equivalgono al 17% e all’11% rispettivamente.

Per i soggiorni dai 4 a 7 notti, la categoria media rimane predominante con il 34%, seguita dalla categoria luxury al 21%. La categoria economica rappresenta il 15%, mentre la fascia di categoria budget e la categoria upscale sono al 16% e al 14% rispettivamente.

Nei soggiorni di più di 8 notti, la categoria media si mantiene stabile al 33%, mentre la categoria economica resta stabile al 20%. La categoria luxury rappresenta il 14%, mentre la fascia di categoria budget raggiunge il 23%. La categoria upscale si attesta all’11%.

Questi dati confermano la continuità nella preferenza della categoria media e l’opzione economica per soggiorni più lunghi, mentre la categoria luxury e la fascia di categoria budget mantengono una significativa presenza per soggiorni brevi. La categoria upscale rimane una scelta meno comune, ma ancora molto presente per i soggiorni con durata meno di una settimana.

Conclusione

Possiamo concludere affermando che l’analisi dei dati ha rivelato un’importante ripresa nel tasso di occupazione delle strutture extralberghiere, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Nel frattempo, le tariffe medie per notte hanno registrato un incremento del 24% nel corso del 2022 e stanno registrando un relativo aumento anche nel 2023. La durata del soggiorno varia a seconda della fascia di prezzo, con un’opzione economica preferita per soggiorni più lunghi e lusso riservato a soggiorni più brevi. Questo conferma l’importanza di mantenere una strategia bilanciata che combini diverse fonti di prenotazione, come piattaforme online e prenotazioni dirette, per massimizzare il successo e la redditività delle strutture ricettive extralberghiere.

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Informazioni sul report

La raccolta dei dati per questo studio è avvenuta a metà giugno 2023. Tutti i dati e i valori si basano sui nostri clienti Lodgify in Italia. Si tratta di proprietari e gestori di case vacanze che possiedono una o più strutture  e utilizzano un PMS (Property Management System).

Sono stati analizzati i dati provenienti da oltre 100.000 prenotazioni. I dati sulle prenotazioni includono informazioni quali la data di prenotazione, la durata del soggiorno, i prezzi e i tipi di alloggio prenotati. I dati raccolti sono stati analizzati quantitativamente per identificare modelli statistici, tendenze e correlazioni nel comportamento di prenotazione degli ospiti.

Tutte le informazioni raccolte sono state rese anonime e trattate in modo confidenziale. Non vengono utilizzati dati personali o informazioni che possano mettere a rischio la privacy dei nostri clienti.

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