Propuesta de la Comisión Europea sobre el IVA del alquiler vacacional

IVA sugli affitti turistici, obbligatoria dal 2025?

Nota: Inizialmente questo articolo riportava che gli intermediari avrebbero dovuto applicare l’IVA al 21% per gli affitti ricevuti tramite le loro piattaforme. L’aliquota corretta è del 10%, attualmente applicata da tutte le strutture alberghiere in Italia.

La professionalizzazione del settore degli affitti turistici in Italia sta procedendo a pieno ritmo, con tutto ciò che ne consegue, sia in positivo che in negativo. Da un lato, vale la pena sottolineare la crescente qualità dell’offerta, ma dall’altro non si può ignorare che la barriera all’ingresso nel settore si è progressivamente innalzata.

L’ultima novità in questo senso arriva dall’Europa: la Commissione Europea ha recentemente presentato una proposta per modernizzare la raccolta dell’IVA in tutta l’UE, con un’attenzione specifica al trasporto passeggeri e alloggi turistici.

L’iniziativa si inserisce nel quadro di altre precedenti e con lo stesso scopo, che non è altro che quello di armonizzare la normativa sulle case vacanze in affitto nei 27 Stati membri dell’Unione Europea. Attualmente ognuno ha le proprie regole, che in alcuni casi, come in Italia, esentano le case vacanza dal pagare IVA, se ad uso non imprenditoriale.


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Se possiedi o gestisci una delle tante case vacanza in Italia, allora questo articolo farà al caso tuo. Continua a leggere per scoprire in cosa consiste esattamente la proposta della Commissione Europea e come potrebbe riguardarti.

Qual è la proposta della Commissione Europea?

La Commissione Europea vuole che le piattaforme di casa vacanze, come Airbnb, Booking.com e Vrbo, siano responsabili della riscossione e dell’invio IVA nei casi in cui il proprietario dell’alloggio non lo faccia, sia perché non sa di doverlo fare o perché le norme lo impongono.

Come registrare ospiti Airbnb sul portale Alloggiati Web

L’intenzione della Commissione è quella di semplificare le formalità per le PMI che operano in diversi paesi dell’UE, ma anche di eliminare il vantaggio competitivo delle case vacanza, molte delle quali non applicano l’IVA, rispetto agli hotel e alle altre strutture turistiche che invece la applicano.

Secondo la Commissione Europea, questo cambiamento aumenterebbe le entrate degli Stati membri di 6,6 miliardi di euro nei prossimi dieci anni, cifre piuttosto succulente per le casse pubbliche in difficoltà di molti paesi del continente.

In caso di esito positivo, la proposta non verrebbe attuata prima del 2025, in quanto deve essere prima consultata dal Parlamento Europeo, e i Paesi avrebbero bisogno di tempo per adattare le proprie normative ai cambiamenti.

Che effetto avrebbe sui proprietari di case vacanze?

Attualmente le piattaforme per l’affitto di case vacanza lasciano la gestione dell’IVA nelle mani degli host, ma il nuovo regolamento europeo obbligherà questi siti web ad applicare l’imposta a tutte le prenotazioni in cui agiscono come intermediari, che dovrà poi essere versata all’Agenzia delle Entrate.

Dobbiamo ricordare che tutte le transazioni economiche in Italia, per quanto piccole, sono soggette all’IVA, anche se alcune sono esenti. Questa condizione significa che la transazione rientra nel campo di applicazione dell’imposta ma, per qualsiasi motivo, non è necessario pagarla.

La maggior parte degli affitti di alloggi turistici in Italia rientra in questa categoria, in quanto il reddito da locazione è considerato un reddito da capitale e i proprietari non sono obbligati ad addebitare l’IVA ai loro ospiti, a meno che, come abbiamo detto, l’attività non venga svolta in forma imprenditoriale.

Rientrano nella categoria di affitti imprenditoriali coloro che affittano per 30 giorni una proprietà durante l’anno solare allo stesso cliente e offrono servizi supplementari a pagamento.

Se la proposta della Commissione venisse adottata, questa situazione cambierebbe. Le case vacanza non potranno più essere esentate dal pagamento di questa imposta in nessun caso e probabilmente il reddito dovrà iniziare a essere considerato “derivante da attività economiche”.

Di conseguenza, le piattaforme dovrebbero iniziare a far pagare agli ospiti un 10% extra sulla tariffa, cosa che finora non fanno e che va a vantaggio delle case vacanza.

Questo forte aumento dei prezzi renderebbe queste piattaforme meno competitive rispetto agli hotel e probabilmente contribuirebbe a diminuire l’offerta di case vacanze in affitto sul mercato.

Conclusione

La proposta della Commissione Europea sembra avere l’obiettivo di eliminare quella che alcuni considerano una “concorrenza sleale” da parte delle case vacanze gestite da piccoli proprietari che non devono applicare l’IVA rispetto agli hotel che invece la applicano.

La misura avrà successo? E se è così, sarà una minaccia o un’opportunità?

L’attrattiva delle case vacanza non si limita solo ai prezzi più bassi. Per molti viaggiatori, una struttura di questo tipo offre qualcosa che un hotel non potrà mai offrire, indipendentemente dal prezzo: attenzione personalizzata, privacy, ed esperienze uniche.

Non sappiamo cosa accadrà con la proposta della Commissione, ma per alcuni la misura potrebbe essere addirittura vantaggiosa. Come abbiamo detto, questa manovra, probabilmente ridurrebbe l’offerta di case vacanza, lasciando solo quelle di altissima qualità e dall’approccio professionale.

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Mostra Commenti (9)
    1. Ciao Simone,

      Grazie davvero per il tuo commento.

      Hai ragione, abbiamo commesso un errore. La percentuale corretta è del 10%, come dici tu. Pertanto, abbiamo già corretto l’articolo. Grazie ancora per avercelo fatto sapere.

      Cordiali saluti,
      André

  1. Ma in Europa sanno che una seconda casa in Italia paga l’Imu e poi sul reditto da affitto vacanze versa una tassa forfettaria del 21%, ci manca solo l’iva così non sarà più redittizio affittare una casa vacanze, con mancanza del gettito del 21% verso lo stato.

  2. Grazie di questo articolo. L’iva sull’alloggio che pagano hotel e affittacamere è del 10%. Inoltre in Italia (e anche in altre nazione Europee) non tutti i contribuenti professionali pagano l’IVA, come i regimi forfettari e altri. Non è così semplice!

    1. Ciao Simone,

      Grazie per il tu commento.

      Infatti, l’IVA che tutte le strutture ricettive dovrebbero applicare dal 2025 è del 10%, non del 21% come avevamo inizialmente dichiarato. Abbiamo già rettificato l’articolo e ci scusiamo per l’errore.

      Cordiali saluti,
      André

  3. Imu circa 1600€ annue 2 seconde case
    Aliquota 21%
    Iva 22%
    Cioè si caricherebbe sulle case vacanza un imposizione del 43% più l’imposta Imu?

    1. Ciao Enrico,

      Grazie davero per il tuo commento.

      In realtà, l’IVA sarebbe del 10%, non del 21%. Abbiamo commesso un errore nell’articolo che abbiamo già corretto e ce ne scusiamo.

      Detto questo, non c’è dubbio che, con queste misure, la pressione fiscale sugli case vacanze aumenterebbe in modo significativo.

      Cordiali saluti,
      André

  4. Buongiorno,
    avrei, da totale “profana”, una domanda circa l’imprenditorialità di una locazione turistica. Tale locazione è appena passata da “privato” a società, nel senso che ora è a capo di una società. La prestazione di locazione rimane però occasionale, non abituale, inferiore ai 30 giorni e con max 2 appartamenti. è possibile farla ricadere sotto la non imprenditorialità in questo caso? Pur non essendo gestita da privato? e quindi non essere necessaria l’IVA?

    Grazie anticipatamente
    Samantha

    1. Ciao Samantha,

      grazie per aver letto il nostro articolo! Per questo tipo di situazioni specifiche, è importante consultare un professionista qualificato per ottenere una risposta accurata basata sulle leggi e le normative locali e personalizzata al tuo caso specifico.

      Detto ciò, per chiarire ulteriori dubbi sulla locazione turistica imprenditoriale e non imprenditoriale, potrebbe interessarti il nostro webinar con l’Avvocato Giuseppe Lattanzio esperto del settore extralberghiero qui.

      Spero che questa risposta ti sia stata utile e ti auguro buona fortuna con la tua attività di locazione turistica!

      Lucrezia

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