Se possiedi una casa e stai pensando come ottenere un reddito extra o, più semplicemente vuoi dedicarti a tempo pieno al settore ricettivo extralberghiero, sicuramente avrai già pensato alla possibilità di aprire un affittacamere.
Se stai continuando a pensarci e vorresti saperne di più su come funziona un affittacamere, quali sono in passi principali da seguire e cosa devi tenere in considerazione prima di iniziare allora sei nel posto giusto.
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Ecco i principali argomenti di questo articolo:
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Cos’è un affittacamere?
Un affittacamere è una struttura composta da non più di sei camere situate in non più di due appartamenti in uno stesso stabile nella quale vengono forniti pernottamento ed, eventualmente, servizi complementari. Ogni camera, inoltre, deve avere un ingresso autonomo e l’appartamento deve essere ammobiliato.
L’affittacamere è regolamentato dalla Legge n. 217 del 1983, conosciuta come Legge quadro per il turismo, e successivamente dalle normative regionali specifiche. Questa, in linea generale, è la definizione che ne dà la legge.
Il tipo di formula ricettiva proposta dagli affittacamere è cresciuta molto negli ultimi anni e viene spesso preferita agli hotel. Questo accade sia perché solitamente rappresenta una soluzione più economica, ma anche e soprattutto per la componente familiare e soprattutto locale che queste strutture possono offrire, essendo gestite quasi sempre da persone del luogo.
Se stai pensando di offrire ai tuoi ospiti un tipo di esperienza più autentica e legata al territorio, dovresti sicuramente considerare l’idea di aprire un affittacamere.
Aprire un affittacamere: i passi da compiere e i requisiti
A differenza di quanto accade se decidi di aprire un agriturismo, per capire come aprire un affittacamere è importante innanzitutto fare una distinzione importante: hai intenzione di aprire un affittacamere professionale o non professionale? Cerchiamo di fare chiarezza e capirne i principali requisiti e differenze.
Affittacamere normativa: aprire un affittacamere professionale
Se la tua residenza o domicilio non coincide con quello della tua struttura e/o intendi praticare la tua attività in maniera continuativa (e quindi non occasionale) dovrai aprire un affittacamere professionale. In questo caso starai scegliendo di avviare una vera e propria impresa che, come tale, implica dei requisiti. Vediamoli insieme:
1. Aprire partita IVA
Per aprire un affittacamere professionale è necessario aprire una partita IVA, in quanto stiamo parlando di un’attività imprenditoriale a tutti gli effetti.
L’apertura della partita IVA dev’essere effettuata entro i 30 giorni dalla data di inizio dell’attività di affittacamere. Il codice Ateco da utilizzare in questo specifico caso è il 55.23.5 in quanto relativo alle attività di “Affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast e residence”.
Oltre a questo, sarà necessario procedere alla registrazione dell’affittacamere presso il Registro delle Imprese della Camera di Commercio nonché alle relative comunicazioni.
2. Consegnare la SCIA
Prima di iniziare l’attività sarai tenuto a consegnare al comune la cosiddetta SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).
Questo significa che dovrai presentarti presso lo sportello unico per le attività produttive (SUAP) e fornire una documentazione che in linea di massima dovrà contenere:
- Documento di identità e codice fiscale del titolare
- Ubicazione della struttura
- Numero di posti letto e loro distribuzione
- Servizi igienici a disposizione degli ospiti
- Eventuali servizi complementari
- Periodi di esercizio dell’attività di affittacamere
3. Comunicazione degli ospiti alle autorità
In quanto attività ricettiva turistica, il proprietario o gestore di affittacamere deve comunicare i dati relativi agli ospiti alle autorità di pubblica sicurezza. Questa comunicazione è obbligatoria per tutti i soggiorni inferiori ai 30 giorni.
Per avviare la procedura bisogna iscriversi al portale Servizio Alloggiati della Polizia di Stato, selezionando la Questura di competenza del proprio territorio e richiedendo la modulistica necessaria per abilitare la propria struttura al servizio.
Dal sito della Polizia di Stato è solitamente possibile scaricare i moduli e seguire il procedimento (che potrebbe variare in base alla Questura selezionata) per la trasmissione degli stessi.
Dopo aver processato correttamente la documentazione, ti verranno inviate le credenziali per accedere al portale e potrai inviare la comunicazione relativa alle presenze direttamente via internet.
Nel caso il soggiorno sia superiore ai 30 giorni, solitamente si procede direttamente alla registrazione del contratto di locazione presso l’Agenzia delle Entrate tramite l’apposito modulo RLI . L’Agenzia si occuperà poi di trasmettere i dati acquisiti al Ministero dell’Interno.
Affittacamere normativa: come aprire un affittacamere occasionale
Per aprire un affittacamere non professionale o il cosiddetto affittacamere occasionale, sono necessari due requisiti fondamentali: il primo è che l’attività sia svolta in maniera occasionale (quindi non continuativa). Il secondo è che l’attività di affittacamere venga esercitata nello stesso immobile in cui il proprietario risulta residente o domiciliato.
Per avviare un affittacamere non professionale di successo, gli obblighi e gli adempimenti sono molto ridotti. Il principale adempimento riguarda l’invio della SCIA al comune di competenza prima di iniziare ad esercitare l’attività. Per gli affittacamere occasionali e quindi affittacamere non professionali appunto, non è richiesta l’apertura di Partita Iva né l’iscrizione al Registro delle Imprese.
Come funziona la legislazione in materia di affittacamere?
Abbiamo parlato delle caratteristiche e dei requisiti principali per quanto riguarda gli affittacamere. Ma è arrivato il momento di parlare un po’ di legislazione. Qual’è infatti la normativa per aprire un affittacamere in Italia?
Si tratta della legge 135/2001 (Riforma della legislazione nazionale del turismo) che ha abrogato la precedente 217/83, che fino all’entrata in vigore della precedente disciplinava la materia.
Il regolamento sugli affittacamere ha quindi natura nazionale anche se, con questo decreto, è stata delegata alle regioni la competenza riguardo all’individuazione dei requisiti minimi e le regolamentazioni relative al proprio territorio di competenza.
In parole povere, la disciplina degli affittacamere viene gestita dalle regioni e, quindi, dovrai adeguare la tua struttura a seconda delle disposizioni fissate dalla regione in cui ti trovi.
In linea generale, per aprire un affittacamere, devi sapere che ogni Regione stabilisce autonomamente i seguenti criteri:
- Il numero massimo di camere affittabili (sempre non superiore a 6)
- Altri requisiti relativi all’apertura dell’attività (richieste, documentazioni ecc.)
- Gli standard minimi da garantire (pulizia, cambio biancheria, fornitura energetica ecc.)
- Disposizioni riguardanti questioni amministrative
Quanto rende un affittacamere?
Veniamo a un argomento più leggero: conviene aprire un affittacamere?
Può sembrare banale come risposta ma, come per ogni tipo di attività, aprire un affittacamere può rivelarsi molto redditizio (o assolutamente inutile) in base a diverse variabili.
Innanzitutto il luogo in cui vorresti aprire. Nella zona in cui hai pensato di aprire un affittacamere, c’è un flusso turistico costante o quanto meno sufficiente a giustificare l’apertura di un’attività? Analizza la concorrenza: con quanti potenziali concorrenti dovrai “combattere”, una volta aperta la tua attività?
Altri elementi importanti sono dati dalla tua capacità di offrire agli ospiti un servizio appetibile, riuscendo a promuoverti correttamente sia online che offline, e dalla correttezza della tua pianificazione finanziaria.
Quali sono i costi che prevedi di dover sostenere? Quale strategia di prezzo hai in mente in base alla tua zona e ai tuoi concorrenti? Capire quanto rende un affittacamere dipende anche e soprattutto da questo.
Su quest’ultimo punto, possiamo darti una mano. Ti piacerebbe avere un esempio per creare il business plan del tuo affittacamere e capire se potresti davvero finalmente aprire la tua attività? Scarica gratuitamente qui sotto la nostra guida per creare il business plan del tuo affittacamere!
Qual è la differenza tra b&b e affittacamere?
Molto spesso si tende a confondere il bed and breakfast con l’affittacamere. Si tratta, al contrario, di tue tipi di struttura ricettiva diversi, sia dal punto di vista legale che fiscale. Ecco le principali differenze tra b&b e affittacamere:
1. Natura dell’attività
La principale differenza tra b&b e affittacamere è che il primo è una struttura a conduzione familiare gestita in forma non imprenditoriale, mentre l’affittacamere solitamente ha natura professionale. Anche se, come spiegato, esistono gli affittacamere non professionali, i cosiddetti affittacamere occasionali.
2. Residenza e luogo di esercizio
Altra differenza tra b&b e affittacamere sta nel fatto che solitamente la residenza o il domicilio del proprietario devono coincidere con il luogo in cui esercita l’attività. Questo elemento varia da regione a regione, ma non sussiste mai per gli affittacamere.
3. Obbligo di interruzione dell’attività
Per i B&B, data la natura occasionale degli stessi, viene richiesta l’interruzione obbligatoria dell’attività o quantomeno un periodo minimo di chiusura annuale. Gli affittacamere, al contrario, possono operare senza interruzioni per tutto l’anno.
4. Fornitura di servizi complementari
Bed and Breakfast, dall’inglese, significa letteralmente “letto e colazione”. Per queste strutture è obbligatorio fornire la prima colazione, mentre non lo è per gli affittacamere, che possono invece fornire anche altri tipi di servizi complementari.
Speriamo di averti dato le informazioni che cercavi per decidere se aprire un affittacamere. Come sempre, quando si tratta di attività che richiedono l’adempimento di obblighi, requisiti e regolamentazioni ti consigliamo di farti guidare da un esperto consulente legale che possa supportarti nel tuo caso specifico.
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